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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

Settimana Santa Ceglie M.


I riti della Settimana Santa, sono momenti di intensa religiosità popolare, vissuti con partecipazione dall'intera comunità cegliese. Le manifestazioni per ricordare la Passione e la morte di Cristo hanno radici profonde nel tempo, in quanto, sono da far risalire all'epoca della dominazione spagnola nell'Italia meridionale.

A Ceglie i riti, pur rinvenendo da una tradizione plurisecolare, simile a quella dei centri di Francavilla Fontana e Taranto, appaiono semplificati in alcuni aspetti (ad esempio: assenza degli incappucciati, i pappamusci a Francavilla; assenza di confraternite; processione del Venerdì Santo aperta a tutti i fedeli e non ai soli confratelli) rispetto alle manifestazioni che si tengono nei centri sopracitati , avendo subito in seguito allo scioglimento delle confraternite (Confraternite dell'Immacolata e della Purificazione), avvenuto durante la seconda metà del XX secolo, una rimodulazione.

I riti iniziano il venerdì precedente la Domenica delle Palme con la processione dell'Addolorata.

La mattina della Domenica delle Palme rami d'olivo, portati dai fedeli, vengono benedetti dai sacerdoti delle rispettive parrocchie, dopo la benedizione e prima dell'inizio della messa, i fedeli sfilano in piccole processioni.

Nel tardo pomeriggio del Giovedì Santo al termine della liturgia dell'Ultima Cena si avvia il pellegrinaggio dei fedeli ai "Sepolcri" (Repositori), al Calvario e alle settecentesche[57] statue dei Misteri, conservate all'interno della chiesa di San Domenico dal 1960 dopo crollo del tetto della chiesa di San Demetrio in cui erano precedentemente conservate, che verranno portate in processione il Venerdì Santo. Il pellegrinaggio termina nelle prime ore del Venerdì Santo.

Proprio rispetto al Giovedì Santo e l'alba del Venerdì Santo è da segnalare l'usanza andata persa che vedeva sfilare per le vie della città, dopo la Messa in Cena Domini, sei distinte processioni dell'Addolorata in un simbolico pellegrinaggio ai Sepolcri. In particolare due processione, quella della mezzanotte del Giovedì e quella dell'alba del Venerdì, erano riservate rispettivamente l'una ai soli uomini e l'altra alle sole donne. Nella processione dell'alba del Venerdì, detta appunto la processione della Madonn' de lj Femmin' (Madonna delle donne in dialetto cegliese), veniva portata in processione la stessa statua dell'Addolorata utilizzata nella Processione dei Misteri. Tradizionalmente il pellegrinaggio delle statue dell'Addolorata simboleggiava la ricerca del Figlio Gesù Cristo da parte della Madre.

La sera del Venerdì Santo vi è la suggestiva Processione dei Misteri, aperta a tutti i fedeli in cui vengono portate a spalla le stupende statue che rievocano i momenti della Passione e morte di Gesù Cristo seguite dalla statua dell'Addolorata. La processione partendo dalla chiesa di San Domenico si snoda lentamente per le vie della città, passando anche davanti al Calvario dove la statua dell'Addolorata viene fatta girare verso il Sepolcro, a rompere il silenzio solo il caratteristico suono della troccola, le preghiere dei fedeli e le marce funebri intonate dalla banda che chiude il corteo. La processione rientra nella tarda serata nella chiesa da dove era uscita dopo un momento di preghiera collettiva che si tiene in Piazza Plebiscito.

I riti terminano con le notturne Veglie Pasquali del Sabato Santo e le celebrazione della Domenica di Pasqua, all'interno della Collegiata viene posizionata sull'altare maggiore la statua del Cristo Risorto.

Parrocchia Maria SS. Assunta


Parrocchia San Rocco


 Parrocchia San Lorenzo da Brindisi

Parrocchia Maria Immacolata MDP