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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

mercoledì 11 aprile 2012

San Demetrio

I lavori esterni di restauro sono terminati. Si è in attesa delle decisioni delle autorità competenti per quanto riguarda i lavori interni a causa dei ritrovamenti archeologici.
Tornerà la campana?
C'era una volta il piano di interramento dei cavi elettrici e della pubblica illuminazione nel centro storico... altri tempi.
Intanto sono iniziati i lavori di pavimentazione in via Muri nel tratto compreso tra Via De Nicola e Piazza S. Antonio. Non se ne comprende il motivo visto che largo Monterrone e il tratto precedente di via Muri non  è stato ancora completato. Sopportate pazientemente la mancanza di parcheggio!Arrangiatevi!!!!
Altro che pavimentazione a macchia di leopardo ... qua si c'è un bar... qua no c'è una rimessa ... ahahahah

P.S. Grazie alle maestranze tutte cegliesi, già impegnate in altri cantieri di restauro, per l'impegno profuso nel restauro di S. Demetrio. Esse hanno avuto l'onere e l'onore di operare su un bene appartenente alla propria storia.   

Agli inizi degli anni Sessanta l’ottocentesca chiesa di san Demetrio subì un improvviso crollo, preannunciato da alcune crepe apertesi nel soffitto, per cui si fece appena in tempo a mettere in salvo le statue dei Misteri e dell’Immacolata, che da sempre avevano la loro sede in questa chiesa. Oggi di san Demetrio è rimasta in piedi la facciata, mentre il campanile è andato completamente distrutto. La campana, fatta fondere dalla Confraternita dell’Immacolata, campeggia sul campanile del Seminario diocesano di Oria, in contrada “san Cosimo alla Macchia”. Sull’architrave della porta d’ingresso si trova scolpito l’anno di costruzione e la dedicazione di questo edificio di culto nell’ultima redazione architettonica: “Hac est Domus Immaculatae Conceptionis Beatae Mariae Virginis Bene Fundata Supra Firman Petram et Firmiter Aedificata A.B.S. MDCCCLIV”. Come si apprende, però, dai documenti antichi e dalle numerose visite pastorali compiute dai vescovi della Diocesi di Oria dal 1565 al 1900, nello stesso luogo, già a partire dal 1500, sorgeva una chiesa dedicata a san Demetrio, andata distrutta nella prima metà dell’Ottocento. Per svolgere la propria attività la Confraternita dell’Immacolata aveva bisogno di una Cappella, un luogo dove poter riunirsi, officiare la santa Messa e, in particolare - prima che fosse costruita la Cappella funeraria nel Cimitero comunale - seppellire i propri morti. Questa chiesetta era del tutto confacente alle esigenze dei confratelli, anche per la posizione centrale, a ridosso della chiesa Matrice, dove si recavano processionalmente la domenica per assistere alla Santa Messa. Non conosciamo l’architetto che ha disegnato la chiesa cinquecentesca, mentre sappiamo che a costruire quella ottocentesca sono stati i maestri muratori locali Cavallo e Antelmi, con materiali reperiti dalle cave cegliesi. Essa fu edificata su suolo capitolare, propriamente nel “giardino della Chiesa Grande”, con il contributo dei confratelli. Fu terminata in pochi mesi e consacrata nel 1855 dal vescovo mons. Luigi Margarita. La chiesa di san Demetrio è in stile neoclassico, ad una sola navata, con due altari laterali ed un centrale, dedicato all’Immacolata. La volta era affrescata con motivi floreali e la copertura dell’altare maggiore era dipinta con angeli e scene della vita della Madre di Gesù. Al Campanile si accedeva dall’interno, attraverso una ripida scalinata. Gli altari laterali erano due, uno dedicato all’Immacolata, l’altro all’Addolorata. 
    
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foto Vincenzo Franco